La pressione antropica sull’ambiente naturale

di Roberto Sabbi

La S.S. 25 del Monginevro nei pressi dell'area industriale di Rosta.

 

L’immagine rappresenta un rettangolo di 14,2 x 12,5 km (177,5 km2), in cui è stata misurata la pressione antropica prodotta sull’area collinare dai centri urbani e dalle principali arterie di traffico.
I fattori di pressione presi in esame possono essere suddivisi in areali e lineari. Ai lineari (autostrade, strade statali, ecc.) è stata assegnata una larghezza convenzionale, in base alla categoria, in modo da renderli misurabili in m2 di suolo investito e quindi equiparabili ai dati areali. Ogni fattore di pressione è stato poi ponderato per mezzo di un coefficiente variabile da 0 a 1, che tiene conto del livello di interferenza atteso, derivante dalla differente pressione esercitata sull’ambiente naturale, a parità di superficie occupata. Un sito industriale, ad esempio, avrà un impatto molto superiore rispetto ad un’area residenziale; lo stesso dicasi per un’autostrada rispetto ad una strada secondaria.
La S.S. 25 del Monginevro rappresenta il più grosso ostacolo per il collegamento dell’area con la Dora (a nord) e isola completamente la fascia compresa tra il fiume e la strada stessa. Su di questa, percorsa da un intenso traffico veloce, prospetta la zona industriale di Rosta. In questo tratto la statale è in parte suddivisa in due carreggiate da uno spartitraffico in cemento che contribuisce ad aumentare l’effetto barriera.
Il secondo importante attraversamento viario, la Provinciale dei Laghi (a sud-ovest), pur presentando egualmente un forte indice di pressione antropica, ha comunque minor impatto sul territorio per la minore quantità di traffico e la minor larghezza dell’unica carreggiata. Ancora minore è la pressione esercitata dai collegamenti interni fra i centri abitati dell’area, formati da strade secondarie non troppo frequentate.