La pera Crosà

di Gino Gallo

Sulla cima del Truc Monsagnasco, (m. 414 s.l.m.), nel punto dove oggi confinano i territori dei comuni di Rivalta, Rivoli e Villarbasse, si trova un masso erratico di forma tondeggiante che sporge dal terreno per circa 80 centimetri e che sulla sua superficie porta incisa una croce attorniata da alcuni piccoli buchi. Questi segni hanno dato origine a una leggenda un tempo conosciuta e sovente raccontata nei paesi situati attorno alla collina:
“ In un tempo lontano una pastorella portò al pascolo sulla collina del Monsagnasco le sue pecore. Mentre la pastorella, seduta su un pietrone, teneva d’occhio il suo piccolo gregge, uscì dal bosco e gli si avvicinò una figura inquietante che subito si rivelò essere il diavolo; questi aveva intenzioni minacciose, voleva tentare la ragazza e approfittare di lei. La pastorella atterrita e indifesa, non sapendo cosa fare, rivolse il suo sguardo implorante al cielo e tracciò con la sua mano un segno di croce sulla pietra, che lì misteriosamente rimase inciso. A quel punto il diavolo, nulla potendo contro quel simbolo, infuriato, con la sua manaccia cercò di estirpare la croce senza però riuscirvi, ma lasciando sulla pietra le impronte delle sue unghie. In fretta tornò poi nel bosco senza fare alcun male alla pastorella”.          

Durante il convegno intitolato“I massi erratici: Sentinelle di un territorio da salvaguardare e valorizzare”, tenutosi a Torino il 15 maggio 2008, organizzato dall’Associazione per la Salvaguardia della Collina Morenica da Rivoli ad Avigliana e da Pro Natura Torino, nel suo intervento dedicato ai segni incisi sulle rocce, Andrea Arcà, ha riferito che lo studioso Luca Patria del Centro Ricerche Cultura Alpina, poco tempo prima aveva trovato nell’Archivio storico di Torino un documento dal quale risulta che la croce che si trova sulla Pera crusà è stata incisa il 23 aprile 1330, per segnare il confine tra Rivalta e Rivoli  “…ad eternam rei memoriam et cognitionem lucidam et evidentem”, …ad eterna memoria perché questa cosa sia conosciuta in maniera chiara ed evidente.
Nel documento del 1330 si cita solamente il confine tra Rivalta e Rivoli, in quanto la borgata Roncaglia, e il suo territorio che arriva fino in cima al Monsagnasco, apparteneva all’epoca al territorio di Rivalta ed è passato a quello di Villarbasse solo nel 1890.