Solo i più duri arrivano in fondo

di Michele Motta

Disegni di M. Motta.

 

Solo poche delle tantissime rocce valsusine formano massi erratici. E, fra quelle esclusive dell’alta valle, solo la durissima quarzite aveva formato un masso presso Pianezza, oggi distrutto. Il viaggio verso la pianura ha sbriciolato quasi tutti i massi, infatti gli erratici dell’anfiteatro provengono prevalentemente dagli affioramenti di rocce metamorfiche prossimi al fondovalle della bassa valle.

 

Serpentinite e serpentinoscisto


Costituite essenzialmente da serpentino, tenero e lamellare ma resistente agli urti e all’alterazione. Originariamente di colore verde, ossidandosi diventano rossastre.

 

Prasinite e anfibolite


Costituite da feldspato, anfibolo e clorite, più duri ma più alterabili del serpentino. Ossidandosi, il colore verde scuro o nero bluastro diventa bruno.

 

Gneiss granitoide


Grigio, compatto e poco alterabile, è costituito da grandi prismi di feldspato, piccoli cristalli informi di quarzo e lamelle di mica.

 

Gneiss minuto e micascisto gneissico


Di composizione analoga allo gneiss granitoide, ma con più mica, sono più facilmente alterabili e divisibili in lastre. Formano massi piccoli, in cui livelli contorti bianchi di quarzo e di feldspati si alternano a livelli grigi ricchi di mica. Nella foto, il cristallo di quarzo, deformato e contorto, che assomiglia ad un drago e dà il nome all’omonimo masso presso Reano.

 

Flasergabbro

Roccia intrusiva leggermente metamorfosata, di composizione simile alla prasinite. Ha disegni venati dati da feldspati biancastri, anfiboli e clorite verdi.

 

Lherzolite


Costituita da granuli verde oliva di olivina, da prismi verdi o neri di pirosseno e da cristallini giallastri di feldspato. Ossidata è color ruggine. Roccia metamorfica del mantello terrestre, è rara sulla superficie; anche in Valle di Susa non è comune ma, affiorando presso le colline moreniche, è frequente nei massi.