di Gianfranco Salotti
La Via dei Pellegrini.
E' un grande itinerario per “pellegrini moderni” il cui nome non si riferisce ai pellegrini religiosi, ma ai camminatori alla ricerca del visibile e dell’invisibile della Collina morenica, dei laghi e delle paludi aviglianesi, dei Monti della Sacra.
Il percorso, elaborato tra il 1998 e il 2001 come modello di turismo altamente sostenibile in bassa Valle di Susa, si sviluppa lungo la linea ferroviaria Torino-Modane. È stato ideato per il “pellegrinovisitatore” del terzo millennio che intende riscattarsi dai consumi e dalla virtualità dei rapporti, dallo stress e dall'artificiosità dello stile di vita moderno, attraverso un approccio leggero ma profondo alla natura e alla cultura del territorio. Al tempo stesso dà modo di sperimentare emozioni, vivere atmosfere, rievocare usi, dialetti, linguaggi e tradizioni.
Il fruitore del percorso è un pellegrino-visitatore cui viene offerta la possibilità di comprendere l'ambiente in modi diversi, attraverso:
• il recupero dei sensi, dalla vista all’olfatto, dall’odorato al tatto;
• il recupero della memoria, grazie alla riscoperta di credenze e di leggende;
• il recupero dell'invisibile, attraverso la toponomastica dialettale dei luoghi più significativi;
• il recupero della bio-diversità, in antitesi alla globalizzazione culturale.
Fruitori della Via dei Pellegrini
L’itinerario comprende i principali monumenti dell’area e ne attraversa gli ambienti più rappresentativi dal punto di vista geologico e naturalistico. Tocca gioielli del Medioevo piemontese, come Sant’Antonio di Ranverso e la chiesa di San Pietro ad Avigliana, e raggiunge il culmine altimetrico e simbolico alla Sacra di San Michele, passando dalle dolci ondulazioni, conche e vallette della Collina morenica, disseminate di massi erratici, alla depressione dei laghi di Avigliana. Lungo il percorso si incontrano ambienti naturalisticamente importanti, come le piccole aree umide ed i boschi che rappresentano un prezioso polmone verde alle porte di Torino.
Accanto alla presenza di elementi materiali, frutto dell’attività glaciale e dell’azione antropica che nel corso del tempo hanno modellato il territorio, la Via dei Pellegrini presenta un colorito patrimonio di tradizioni popolari, toponomastiche e dialettali, come descritto nelle numerose bacheche disseminate lungo il percorso.