La via Geoalpina

 

di Marco Giardino

 

Nel 2008, per la prima volta della nella sua storia, l'ONU ha dedicato alle Scienze della Terra un Anno Internazionale.

L'International Year of Planet Earth (IYPE) è nato specificatamente per riconoscere il ruolo fondamentale che le Scienze della Terra svolgono per la società: dal reperimento delle risorse alla prevenzione dei rischi naturali, fino alla realizzazione di uno sviluppo sostenibile. L'iniziativa, promossa, sostenuta e patrocinata dall’Unione Internazionale di Scienze Geologiche (IUGS) e dall’UNESCO si è articolata in 3 progetti-simbolo internazionali ed in numerose iniziative nazionali e locali.

L’iniziativa internazionale Via GeoAlpina, secondo progetto simbolo dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra, prevede una serie di percorsi gratuiti che si snodano in tutti i Paesi dell’arco alpino. In questo modo, gli escursionisti di Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia e Svizzera, potranno visitare alcuni dei luoghi più affascinanti d’Europa, guidati attraverso una serie di itinerari. Tutte le informazioni sono reperibili sul sito www.viageoalpina.org. 

Secondo il Segretario Generale della Commissione Italiana dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra, Luca Demicheli, «la Via GeoAlpina testimonia uno sforzo comune della comunità geoscientifica internazionale. È la prima volta al mondo che si presenta un itinerario scientifico e turistico multiplo e internazionale da percorrere a piedi, per la cui creazione si sono impegnati personalmente i massimi esponenti scientifici dei Paesi aderenti».

Per quanto riguarda l’Italia, la Via Geoalpina attraversa il Carso e le Alpi Carniche, le Dolomiti friulane, bellunesi, trentine e altoatesine, i Monti di Carducci sulle Alpi Retiche, le Cime di Segantini in Lombardia e le Vie dei Graniti, i sentieri valdostani e piemontesi che sconfinano in Francia e quelli nella zona del parco del Beigua, in Liguria, dove «le Alpi incontrano il mare». Secondo il progetto della Commissione dell’Anno Internazionale del Pianeta Terra, la Via GeoAlpina si propone di portare il pubblico nei luoghi europei più importanti per le Scienze della Terra. In questo senso non poteva quindi mancare un itinerario attraverso l’anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana.

La ricchezza del patrimonio geologico e geomorfologico dell’anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana, la sua facile accessibilità nel territorio torinese e le favorevoli condizioni climatiche fanno di quest’area un luogo unico dal punto di vista ambientale, paesaggistico e geoturistico.

Tali elementi hanno portato alla scelta di includere l’anfiteatro fra i luoghi toccati dalla Via Geoalpina. L’itinerario consente di ripercorrere le diverse fasi di costruzione dell’anfiteatro attraverso la scoperta di forme e depositi di origine glaciale e fluviale. Attraverso la diffusione della conoscenza geologica si potrà tutelare e valorizzare uno dei luoghi più significativi della storia geologica del Quaternario alpino.

Il percorso è organizzato in tre tappe:

• La prima ha inizio al Castello di Rivoli, percorre le cerchie più esterne dell’anfiteatro e raggiunge la valle del torrente Sangone, in cui è possibile osservare alcune forme di origine fluvio-glaciale. La tappa termina presso la “stretta” di Trana che rappresenta l’attuale spartiacque tra il bacino del torrente Sangone e il settore laterale destro della Valle di Susa.

• La seconda tappa ha inizio a Trana, percorre longitudinalmente la zona dei laghi di Avigliana, interseca le cerchie più interne del settore laterale destro dell’anfiteatro per giungere infine al rilievo roccioso su cui sorge il castello di Avigliana.

• La terza tappa consente di proseguire il cammino fino al contrafforte in roccia del Monte Pirchiriano, dove sorge la suggestiva Sacra di San Michele (936 m) dall’alto della quale è possibile ammirare la bassa Valle di Susa e l’anfiteatro morenico in tutta la sua estensione.